AVOLA. Equitàfiscale: un terminesconosciuto di Salvatore Lorefice.

AVOLA. Equità
fiscale: un termine
sconosciuto di Salvatore Lorefice.

Il Presidente dell’associazione “Avola in Movimento” Salvatore Lorefice e i suoi iscritti, vogliono ringraziare il mensile dell’associazione ONLUS SuperAbili “LO SGUARDO” ed il IL Prof. Vaccarella Salvatore per lo spazio dato sul mensile alla rubrica La nostra Città – Casa Comune per la pubblicazione dell’articolo “Equità fiscale: un termine sconosciuto. GRAZIE!!!

L’associazione Avola in Movimento raccoglie il grido d’allarme
lanciato da cittadine e cittadini in merito ai tributi locali “servi-
zio idrico” e “Tari” che, come previsto dalle disposizioni vigen-
ti, devono essere coperti nella misura del 100%, cioè i costi per
la copertura di tali servizi gravano sugli utenti iscritti a ruolo.
Facciamo una premessa. Pagare i tributi è un obbligo morale e
civico e, pertanto, un onere da adempiere. Ovviamente i citta-
dini che fanno il loro dovere chiedono di pagare tutti e quindi
pagare meno (o equità fiscale) e in modo adeguato ai servizi
erogati (o efficienza).
Ma adesso entriamo nel merito. Quali iniziative ha intrapreso
l’Amministrazione?
Il servizio idrico, bene indispensabile e di prima necessità che
non può essere negato a nessuno per ovvie ragioni di igiene
e salute, viene commisurato in un consumo forfettario e nella
misura corrispondente a 200 MC a nucleo familiare, mentre la
prevista installazione dei contatori (regolamento idrico dell’an-
no 2014), vede l’Amministrazione dormiente. Ma veniamo ai
disagi dei cittadini: mancata erogazione di acqua in alcune zone
della città, anche per giorni; apertura delle “saracinesche” per
un tempo limitatissimo che non consente l’approvvigionamento
necessario per l’intera giornata; pressione così bassa che per far
arrivare l’acqua nei piani alti, per riempire i serbatoi, occorre
utilizzare strumenti idonei al pescaggio dell’acqua, dunque con
una spesa per l’energia che lievita. L’Amministrazione a tutto
ciò cosa e come risponde? Attualmente abbiamo una rete idrica

obsoleta, scarso approvvigionamento di risorse idriche a causa
delle pochissime piogge, allacci abusivi in attesa di verifiche
infinite, insomma in quasi 10 anni dell’attuale amministrazione
quali sono le evidenti iniziative? Noi possiamo rispondere solo
con una parola: nessuna!
Andiamo ai costi? Secondo quanto dichiarato dai responsabili
del settore abbiamo una riscossione del tributo in misura ridot-
ta, i bonus erogati alle famiglie bisognose viene spalmato nelle
utenze a ruolo, dunque chi paga continuerà a pagare sempre di
più e gli altri?
Ecco la mancata equità fiscale e un servizio poco efficace.
E la Tari o tassa sui rifiuti? Altro servizio con i costi che lievita-
no ogni anno, con servizi aggiuntivi di cui non si comprende la
natura. Anche in questo caso la riscossione del tributo è in misu-
ra bassa, i bonus elargiti durante la pandemia, come dichiarato
sempre dal responsabile del settore, sono stati spalmati nelle
utenze iscritte a ruolo, dunque con la lievitazione delle bollette,
pagano sempre le stesse persone.
Una città virtuosa nella raccolta differenziata, ma i cittadini non
vedono nessun beneficio in bolletta. I ricavi dal materiale rici-
clabile quale riflesso economico, “risparmio”, dà agli utenti? Ad
oggi nessuno!
Qualcuno ci può spiegare come mai il contratto in essere della
raccolta dei rifiuti sia passato da poco più di 3 milioni di euro
annui per 5 anni, a decorrere dal 2018, a oltre 6 milioni di euro
nel 2020? È inevitabile ipotizzare che gli avolesi avranno un ul-
teriore saldo per l’anno 2020, spalmato nel triennio 2021/2023
e che il saldo già ricevuto non è supportato dal relativo atto
amministrativo, dunque è illegittimo.
Pagare tutti sì, pagare di meno sì. L’equità fiscale vale come
riconoscimento dei sacrifici della collettività.

Pensiero della “REDAZIONE”

Le emergenze non si risolvono con le narrazioni ma col dialo-
go, l’ascolto e la ricerca di soluzioni condivise. I mesi della sic-
cità sembrano interminabili a fronte di un consumo che cresce
a dismisura, per varie ragioni: il raddoppio della popolazione
dovuto alle presenze turistiche, la costruzione di piscine, gli
allacci abusivi. La mancanza di contatori favorisce lo spreco,
fa diminuire le riserve, fa aumentare, per i cittadini che paga-
no, il costo dell’acqua. Se aggiungiamo l’emergenza epidemi-
ca dovuta alla condizione delle reti idrica e fognaria, si rende
urgente una svolta, una ricerca di soluzioni per il bene di tutti.
La trasparenza dei dati relativi ai fenomeni elencati sarebbe un
primo passo significativo.
Queste le domande inviate il 24 agosto 2021 al Primo Cittadino
dottor Luca Cannata. Quando arriveranno le risposte, e siamo
sicuri che arriveranno, le pubblicheremo immediatamente.

  1. Molti cittadini non pagano la TARI e l’Amministrazione co-
    munale iscrive i crediti in Bilancio tra i Residui Attivi. Chi risponde del danno erariale provocato da questa abnorme evasione? Chi pagherà? L’Amministrazione ha una strategia?
  2. La siccità, le scarse riserve idriche, la dispersione del 40
    per cento causata dalle perdite della rete, il raddoppio della
    popolazione durante la stagione turistica, le tante piscine
    che sono state realizzate, i possibili allacci abusivi, l’alta
    percentuale di utenti che si sottraggono al pagamento (pe-
    raltro forfettario) del consumo dell’acqua, sollecitano degli
    interventi urgenti. L’Amministrazione intende fronteggiare
    queste emergenze diventate strutturali?